Era mangia 17 calzini: le veterinarie le salvano la vita

Lunedì 05 Agosto - 15:28

Non sempre i cani ingeriscono solo quello che dovrebbero. A volte, per inclinazione o proprio per patologia, possono deglutire corpi estranei molto pericolosi. È quello che è accaduto alla bella Era, american pitbull di sette anni e mezzo e 40 chili conferita alla clinica Città di Bolzano l’altro giorno dai colleghi della clinica Centro Storico Bolzano. Una situazione che ha richiesto un veloce intervento d’urgenza compiuto da un’equipe composto interamente da dottoresse. Era, infatti, aveva inghiottito 17 calzini e diversi frammenti di plastica staccati da alcuni giocattoli per bambini. Un numero ovviamente considerevole che ha portato ad un intervento chirurgico immediato per salvarle la vita. Quando i cani ingeriscono corpi estranei “Ci siamo trovati di fronte a una gravissima ostruzione gastrointestinale da corpi estranei multipli. Ancora una volta la collaborazione tra colleghi ha permesso di prendere in carico tempestivamente una situazione delicata” spiega la dottoressa Federica Bovenga che ha coordinato le operazioni in chirurgia assieme a Clara Bordas. “L’intervento è stato tecnicamente una gastrotomia per estrarre tutto dallo stomaco. Fortunatamente Era ha risposto molto positivamente e già il mattino dopo stava molto meglio”. Non sempre è facile accorgersi che il proprio cane ha mangiato un corpo estraneo pericoloso. “Può chiaramente capitare che l’animale ingerisca questi oggetti quando è da solo in casa o nascosto dalla vista del proprietario. A volte lo fanno per problemi comportamentali legati ad ansie o gelosie. Talvolta persino per noia o proprio per problemi gastroenterici. Ci sono soggetti, infatti, che hanno infiammazioni croniche e che possono essere affetti da pica: così si chiama questo disturbo. Può essere sintomo di una malattia o di un problema comportamentale. In ogni caso quando ci si accorge di questi atteggiamenti è bene sottoporre il paziente a indagini diagnostiche sull’apparato gastroenterico e a una visita comportamentale”.

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