Igor Moser non ha lasciato trapelare nulla del suo stato d’animo, dopo aver ucciso Ester Palmieri. La vicina di casa che ha visto Igor Moser uscire dall’abitazione, dopo aver ucciso Ester Palmieri, gli ha chiesto come stesse. “Benon” ha risposto, prima di salite sul pickup e raggiungere la casa dove poi si è tolto la vita, a Castello Molina di Fiemme. In tutto questo, nel frattempo, l’uomo aveva appena sferrato una coltellata alla gola dell’ex compagna, lasciandola morire dissanguata. Le informazioni che emergono da parte dell’autopsia parlano chiaro: recise con un solo colpo la giugulare e la carotide sinistra della donna, che è morta dopo uno o due minuti per shock emorragico. L’arma del delitto un coltello da caccia dell’uomo. Stando alle indagini da parte degli inquirenti, la compostezza e lucidità dell’uomo nel rispondere così alla vicina di casa è un’ulteriore conferma della premeditazione del delitto. La consapevolezza, da parte dell’uomo, che la storia con Ester era finita. La donna aveva messo la parola fine alla loro relazione e questo lui non l’accettava. Qualche giorno prima del tragico accaduto, Igor Moser aveva ricevuto un avviso di raccomandata da parte dell’avvocato della donna, Marta Luchini, alla quale Ester Palmieri si era rivolta per capire come procedere con l’affidamento dei figli. Il 9 gennaio, quando l’uomo ha chiamato l’avvocato della donna, ha compreso che la storia tra i due era definitivamente volta al termine. Rimangono tre bambini senza padre e senza madre, di 5, 9 e 10 anni, che ora si trovano assieme ai genitori di Ester, Andrea e Bruna e al resto della famiglia.