Mercoledì 10 Dicembre - 09:51

È iniziato questa mattina a Innsbruck il secondo processo a carico dell’ex magnate austriaco René Benko, legato al crac miliardario del gruppo Signa. L’udienza potrebbe concludersi già in giornata con una sentenza. Il 48enne, insieme alla moglie, è accusato di aver sottratto alla massa fallimentare 120.000 euro in contanti e gioielli e orologi per un valore stimato di 250.000 euro, nascondendo tutto in una cassaforte presso l’abitazione di alcuni parenti. Entrambi erano presenti oggi in aula e rischiano fino a dieci anni di reclusione. Benko, che secondo la stampa austriaca aveva accumulato un patrimonio vicino ai 5 miliardi di euro nel momento di massima espansione del suo impero, si trova da quasi undici mesi in custodia cautelare, prima a Vienna e poi nel carcere di Innsbruck. Per l’ex tycoon non è il primo guaio giudiziario: lo scorso ottobre è stato condannato dalla Corte d’Assise di Innsbruck a due anni di reclusione per bancarotta fraudolenta, per aver donato 300.000 euro alla madre in un periodo critico per le finanze del gruppo. In quella circostanza era però stato assolto dall’accusa di aver sottratto altri 360.000 euro tramite affitti relativi a una villa nel capoluogo tirolese.